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Diario • 25 Marzo 2021

UNIBO: la seconda annata nei campi GREAT Life. Miglio e sorgo, ma non solo!

Se tutto in natura e in agricoltura è ciclico, anche nei campi GREAT LIFE, dopo il primo anno di coltivazione, è stata portata avanti la rotazione sperimentale, che vede al centro sempre sorgo e miglio.

Dopo il raccolto delle colture estive, nelle tre aziende agricole coinvolte nel progetto abbiamo proceduto alla semina (tra ottobre e novembre 2019) delle altre specie che completano lo schema di rotazione GREAT LIFE: pisello da granella, frumento tenero e un miscuglio da sovescio.

L’inserimento di queste specie nella rotazione colturale offre diversi vantaggi alla successiva coltivazione dei cereali estivi, preservando e migliorando la fertilità del terreno e, contemporaneamente, implementando le caratteristiche di resilienza dell’agro-ecosistema agli impatti dei cambiamenti climatici. Questo è possibile grazie alla quasi costante copertura vegetale del terreno durante l’anno, che favorisce l’accumulo di sostanza organica e l’abbondanza della meso e micro fauna che vi abita.

In aggiunta ai vantaggi agro-ambientali, la coltivazione del frumento e del pisello, in alternanza al miglio e al sorgo, offre anche dei vantaggi produttivi. Diversificare le colture, infatti, permette di ottenere da uno stesso appezzamento di terreno prodotti agricoli differenti e quindi offre maggiori garanzie agli agricoltori di un’ulteriore fonte di reddito.

 

Schema della rotazione triennale sperimentale

 

Miglio e sorgo a fronteggiare condizioni meteorologiche estreme… e purtroppo frequenti

E il nostro miglio e il nostro sorgo? Come per il primo anno di progetto (2019), anche per il secondo (2020) abbiamo proceduto alla loro semina nei campi delle aziende GREAT-LIFE nel mese di aprile, con la speranza di uno sviluppo rigoglioso.

campo_sorgo_unibio

Se le condizioni meteorologiche della primavera 2019 avevano reso difficoltosa la buona ed uniforme germinazione delle colture estive, quelle della stagione primaverile 2020 l’hanno ritardata e, nell’azienda della pianura bolognese, l’hanno sostanzialmente inibita.

Le precipitazioni estremamente ridotte e gli improvvisi eventi di pioggia, sopraggiunti nel mese di giugno, da un lato hanno ritardato di circa due mesi la germinazione delle piantine rispetto ai tempi canonici, e dall’altro hanno successivamente favorito la crescita di piante spontanee. In condizioni di agricoltura biologica, la crescita eccessiva di specie spontanee, congiuntamente a rallentamenti nella crescita delle colture, hanno sicuramente depresso le produzioni finali di granella.

Grazie agli sforzi degli agricoltori, non tutto è andato perduto. Le piogge tardive del mese di giugno e una gestione agronomica puntuale hanno comunque permesso a sorgo e miglio di arrivare alla fine del ciclo colturale, riuscendo a produrre granella di buona qualità. Il mais si è dimostrato essere la coltura più in difficoltà e, di fatto, ha avuto rese molto basse. Anche per questi risultati possiamo iniziare ad evidenziare la maggior resilienza climatica di colture come sorgo e miglio.

In tutte le aziende, lo stato nutrizionale del miglio e sorgo è risultato sensibilmente differente da quello del mais. Se i primi erano caratterizzati da tessuti ben sviluppati e da un buon stato nutrizionale, seppur in taluni casi presentassero uno sviluppo complessivo ridotto, il mais ha mostrato presto sintomi da carenza di elementi minerali nutritivi e scarsa fertilità degli organi riproduttivi, che si è tradotta in una produzione di granella praticamente nulla.

Miglio e sorgo sono stati raccolti da fine agosto a inizio settembre. Le rese produttive sono risultate leggermente al di sotto della media, presumibilmente a causa delle problematiche registrate nelle fasi iniziali di crescita. Tuttavia, in questi primi due anni di coltivazione, abbiamo potuto constatare le loro peculiari caratteristiche di resilienza ad andamenti meteorologici molto variabili nei due anni di coltivazione e la loro capacità di risposta ad eventi estremi in termini di temperature e precipitazioni.

Il miglio si è dimostrato il cereale estivo resiliente per eccellenza. Infatti, a fronte di andamenti metereologici molto differenti nei due anni, ha prodotto quantitativi di granelle pressoché simili. Il sorgo ha comunque prodotto quantitativi di granella sufficienti, seppur con differenze, anche rilevanti, nelle tre aziende agricole del progetto. Il mais, invece, è risultato essere il vero sconfitto, avendo registrato produzioni pressoché nulle in tutte le aziende agricole GREAT nel 2020.

Non c’è due senza tre?

Siamo in attesa delle idonee condizioni metereologiche che permettano la semina delle colture estive per il terzo anno consecutivo del progetto. Sperando che l’andamento stagionale sia favorevole, questo ultimo anno di prova ci permetterà di raccogliere, oltre alla granella, anche evidenze importanti. Si concluderà, infatti, il ciclo della rotazione triennale e, con esso, sarà possibile evidenziare gli effetti sulla fertilità dei suoli e sulla biodiversità della fauna terricola, così come sarà possibile avere evidenze più robuste sulle reali potenzialità produttive di miglio e sorgo e soprattutto, sulla loro stabilità di produzione negli anni.

 

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