Coinvolgiamo gli agricoltori per diffondere l’adozione di pratiche agronomiche che generino un agroecosistema stabile nel tempo, sostenibile e che produca reddito, agendo nei territori in modo sistemico e generando quindi benessere e futuro.
Coinvolgiamo gli agricoltori per sostituire colture cerealicole che mal si adattano al cambiamento del clima con altre più resilienti, per ridurre l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente, per aumentare la biodiversità e l’accesso a cibi di qualità, per sostenere il reddito degli agricoltori.
L’agricoltura è uno dei tanti settori che da un lato contribuisce al cambiamento del clima e dall’altro necessita di adattarsi. La Pianura Padana è una delle aree maggiormente vulnerabili, dove la sempre maggiore diffusione di eventi estremi, mette a rischio i raccolti, la sostenibilità degli agricoltori e l’accesso ad un’alimentazione di qualità.
Una agricoltura “resiliente” è infatti in grado di fornire soluzioni agronomiche per il raggiungimento e il mantenimento dell’equilibrio degli agroecosistemi, requisito fondamentale per una efficace risposta fluttuazioni climatiche e ambientali.
Tra le tecniche agronomiche resilienti possono essere annoverate tutte quelle pratiche utilizzate comunemente nelle agricolture a basso input, come quella biologica. In GREAT LIFE proponiamo uno schema di rotazione che assicuri una continua copertura del terreno e di conseguenza una maggiore fertilità del suolo ed una maggiore capacità idrica, e l’introduzione, nelle rotazioni, di colture estive maggiormente resilienti e adattabili alle condizioni ambientali imposte dal cambiamento climatico, rispetto a quelle normalmente coltivate ma che presentano elevato fabbisogno idrico, come il mais e la barbabietola. Nella tradizione agricola italiana possono essere infatti individuate diverse specie a ciclo estivo, un tempo ampiamente utilizzate per la nutrizione umana, che possono essere definite resilienti.
Grazie a GREAT LIFE sperimenteremo in particolare il miglio comune (Panicum miliaceum L) e il sorgo (Sorghum bicolor L. Moench) che verranno coltivati sia come singole varietà sia in miscuglio andando a costituire “popolazioni evolutive”.